Benvenuta neve

Sul monte Piselli appena imbiancato.
Alla fine ce l'ha fatta, la neve è arrivata. Una comoda sortita sul monte Piselli, in compagnia di mezza Ascoli, ci ha permesso di godere le più belle magie della neve appena caduta, dei boschi incantati, dei forti contrasti e degli orizzonti lontani fino al mare. Una festa che si ripete, una bella festa e che l'inverno vero abbia inizio.


Non si tratta di una vera e propria escursione ma di una passeggiata, ancora di più del saluto all’inverno che è finalmente arrivato, ancora di più di un rito del tutto ascolano. Alla prima abbondante nevicata, soprattutto se poi la giornata successiva si prospetta buona dal punto di vista meteo, gli ascolani e non solo migrano in massa verso San Giacomo, punto di partenza per raggiungere il monte Piselli (1676m.) e per chi non si accontenta la vetta del monte Girella (1814m.); una festa collettiva per ammirare i boschi imbiancati, gli orizzonti dal mare fino ai Sibillini, alla Laga e al Gran Sasso, per far giocare i bambini. Se si trova la strada pulita si sale in auto fino alle “Tre Caciare”, la stazione di partenza degli impianti, intermedia rispetto a San Giacomo che si trova più bassa a 1100m. altrimenti non rimane che partire dal basso; il percorso è quasi sempre lo stesso, a lato del campo scuola sci, sulla destra, parte la traccia che sale dentro il bosco per uscire dopo qualche tornante sulle piste da sci, traversando si continua fino al laghetto, continuando sulla pista si raggiungono le Tre Caciare. Dall’ampio piazzale e sfiorando la pista da sci che scende sulla sinistra, si raggiunge il primo curvone e sfruttando un’ampia traccia sulla sinistra si entra nel bosco (sempre dal piazzale per non transitare sulla pista gli si può traversare leggermente sotto per confluire sulla stessa traccia del boschetto). Un lento salire su una traccia ben precisa porta in breve ad uscire sotto la vetta del monte Piselli, dove sorge il vecchio rifugio che qui chiamano bruciato per via di un incendio che lo ha danneggiato e che lo tiene ancora chiuso, dove arrivano gli impianti di risalita, dove sorgono i tralicci delle antenne dei servizi per la città di Ascoli e la vallate del Tronto. La discesa la si dovrebbe fare per la stessa via per evitare le piste da sci, oggi che erano chiuse, molti le hanno usate per scendere più rapidamente. Una brevissima sintesi del percorso, altri ne offre questa montagna di casa, come il panoramico vallone che porta fino al balcone del laghetto e alla non lontana croce del Girella, ma in caso di neve fresca o di accumuli, questo è quello più classico, quello della festa di tutti. Ciò che oggi però ha riempito la giornata non sono stati i 700 metri di dislivello, la comodità di partire da casa dopo le 9 del mattino e rientrare nel pomeriggio per pranzo ma le magie che la neve sa restituire quando appena caduta, quando le temperature della notte non gli hanno dato il tempo di sciogliersi; ciò cha ha dato ragione alla giornata di oggi sono stati gli arabeschi sui rami di faggio, le magie dei boschi, le chiome delle conifere che somigliano a coni di panna montata, gli scheletri dei tralicci cristallizzati, le tracce che a forza di contini passaggi diventano vere trincee, le nuvole, le nebbie, che annullano tutto e sparendo nello stesso tempo in cui si sono formate riaccendono i colori, le geometrie delle tracce battute sui versanti di neve candida e vergine, e il mare, laggiù in fondo il mare a suggellare la preziosità di un territorio. Quella di oggi vuole essere solo il racconto di una festa, di un rito, del desiderio smodato di neve di una città che senza appelli e accordi preventivi si ritrova sulla sua montagna di casa; la carrellata di foto, dalle luci contrastanti e forti vogliono solo raccontarla sicuro che esprimano quanto di bello si vive a mezz’ora da casa e in giornate come queste.